Mere color, unspoiled by meaning, and unallied with the definite form, can speak to the soul in a thousand different ways
Oscar Wilde (1854-1900)

sabato 3 dicembre 2016

Buon compleanno Toro!

Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto "in trasferta"

Il Torino calcio (adesso Torino Football Club) compie oggi 110 anni. Il 3 dicembre 1906 infatti fu fondato nella birreria Voigt (oggi bar Norman) di via Pietro Micca a Torino.
La sua storia in realtà è molto più antica: il Torino nasce dalla fusione del FC Torinese con un gruppo di dirigenti juventini. La FC Torinese a sua volta nasce dal Torino Football & Cricket Club, il club calcistico più antico d'Italia, essendo stato fondato il 13 marzo 1887. La storia del Toro, in realtà, risale a ben 129 anni fa!
Il Toro ha avuto una storia travagliata e gloriosa, con 7 scudetti vinti (l'ultimo il 16 maggio 1976) e 5 Coppe Italia, ma anche con la Tragedia di Superga il 4 maggio 1949, quando gli Invincibili del Grande Torino perirono, con la tragica morte del suo uomo più carismatico negli anni '60, Gigi Meroni e con un periodo di crisi negli anni '90 culminata con un lungo periodo in Serie B e con il fallimento nel 2005. Torino che come l'araba fenice rinasce alla fine del 2005, proprio in tempo per festeggiare i 100 anni di storia nel 2006.

Il Grande Torino (1948-49)
Una squadra che ha rappresentato appieno l'anima combattente e operaia della città di Torino, una città che ha sempre combattuto contro il fascismo, contro il terrorismo e che si è sempre rialzata nei suoi momenti più difficili. Tutto questo ha rappresentato il Toro: lo spirito di Torino. Ha rappresentato, con il Grande Torino, insieme a Coppi e Bartali, la Rinascita dell'Italia dopo la guerra. La fine tragica del Grande Torino, anche per questo, è stato un grande funerale collettivo. Il Grande Toro non era solo la squadra più forte, ma era anche una squadra fortemente proletaria, che rappresentava un sogno e una speranza non solo di una città intera, ma anche di una nazione. Una speranza pienamente espressa nella struggente poesia di Giovanni Arpino - Me Grand Turin - scritta in lingua piemontese poco dopo la tragedia di Superga:

[...]
Vnisìo dal gnente, da guera e da fam,
tren da bestiam, téssere, galera,
fratej mort an Rüssia e partigian,
famije spantià, sperdüa minca bandiera.


I j’ero pòver, livid, sbarüvà,
gnanca un sold sla pel e per rüsché
it dovìe surié, brighé, preghé,
fin a l’ültima gussa del to fià.


Fümé a vorìa di na cica an quatr,
per divertisse i dovìo rije ed poc,
per mangé i mangiavo fin ij gat,
j’ero gnün: i fürb cume ij fabioc.


Ma un fiur l’avio e it j’ere ti, Türin,
tajà ant l’assel j’era la tua bravüra,
giuventü nostra, che tüti ij sagrin
portava via cun tua facia düra.

[...]
It l’has vinciü el mund,
a vint ani it ses mort.
Me Türin grand
me Türin fort.

Nessun commento:

Posta un commento